03 Maggio 2024
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Adolescenti e sexting: il ruolo dei genitori

CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO
scritto da Alessio Ceccotti il 16-03-2024 15:11
di Alessio Ceccotti

Con il termine sexting si intende in senso ampio una serie di comportamenti caratterizzati dall'invio tramite dispositivi tecnologici e digitali di contenuti sessualmente espliciti. Tali contenuti riguardano testi, immagini o video che ritraggono l'individuo in pose sessualmente suggestive, anche attraverso immagini di nudo o semi-nudo. Il fenomeno è molto diffuso tra gli adolescenti, ma anche tra gli adulti: secondo un'indagine conoscitiva curata dal Telefono Azzurro e Eurispes nel 2012 il 26% di un campione di adolescenti tra i 12 e i 18 anni ha dichiarato di aver ricevuto messaggi a sfondo sessuale. Le motivazioni che portano i ragazzi e le ragazze a praticare questo tipo di interazioni sono varie, motivo per cui è molto importante fare delle precisazioni sul fenomeno.

Prima di tutto è utile ricordare che l'adolescenza rappresenta quella tappa dello sviluppo in cui l'individuo è spinto ad esplorare e sperimentare nuovi luoghi, nuove persone, nuove situazioni in modo da costruire in autonomia un'identità, processo che include naturalmente anche l'identità sessuale. Da questo punto di vista, come sostenuto dall'American Psychological Association, il sexting offre ai ragazzi l'opportunità di sperimentare la sessualità e costituisce una modalità sana per esplorare le relazioni. Tuttavia, i dati provenienti da diversi contributi scientifici dimostrano che il fenomeno, osservato nella sua ampiezza, deve essere considerato sia in termini positivi che negativi. In tal senso, una linea di demarcazione utile per comprendere se siamo di fronte ad una esperienza di texting positiva è come collocare tale esperienza in termini di coinvolgimento consensuale. Il sexting consensuale, tra coetanei, rappresenta una forma di espressione sessuale, in una cornice affettiva funzionale, ed in cui chi lo pratica è consapevole dei limiti e dei rischi che la pratica comporta. Quando invece la pratica del sexting si associa a disagio e viene vissuta in modo negativo viene meno il carattere positivo dell'esperienza. In questi casi le reazioni degli adolescenti intervistati negli studi che hanno indagato il fenomeno riguardano sensazioni di infastidimento, senso di imbarazzo, ansia e in certi casi, in cui l'esperienza si dimostra particolarmente problematica, possono verificarsi problemi più seri come elevato stress percepito e depressione e marcate reazioni emotive. Al di là quindi delle situazioni in cui due ragazzi in modo consapevole, rispettoso e consensuale decidono di fare esperienza di sexting, vi sono molte altre situazioni che predispongono ad esperienze negative. Infatti, sono diverse le testimonianze di chi racconta di avere inviato messaggi sessualmente espliciti perché spinto dalla noia, o perché ha percepito pressioni dal gruppo dei pari, o anche in quanto un eventuale rifiuto avrebbe rappresentato il rischio di un allontanamento del partner e perciò l'invio di messaggi è avvenuto dietro varie insistenze. Secondo gli studi, sono le ragazze, in maggior misura rispetto ai ragazzi, ad avere ricevuto pressioni perché inviassero ai ragazzi maschi messaggi espliciti, ed in certe occasioni dopo avere ricevuto da parte di essi messaggi espliciti non richiesti.

L'esperienza del sexting, quando problematica, si pone come situazione a rischio per conseguenze a diversi livelli di gravità. Tra queste anche situazioni rilevanti da un punto di vista legale, come ad esempio l'adescamento online ed altre fattispecie perseguibili penalmente secondo le norme vigenti (ad es. revenge-porn, sextortion, dating violence).

Il fenomeno sin qua descritto, se ne delineiamo caratteristiche sia di tipo evolutivo ma anche di rischio per un sano sviluppo psicologico, merita indubbiamente alcune riflessioni su come affrontarlo chiamando così in causa i ruoli della società educante. Da questo punto di vista occorre avere chiare le modalità attraverso le quali possa essere possibile prevenire esiti sfavorevoli della pratica di sexting. Diverse sono le possibilità, che possono riguardare interventi attraverso la scuola, le agenzie sanitarie di promozione alla salute, le agenzie informali, e la famiglia educante.

Un ruolo specifico è quindi rappresentato dalla famiglia, e in particolare dai genitori. Difatti, un tema oggigiorno sempre più dibattuto è rappresentato dall'uso delle tecnologie, oramai onnipresenti nella nostra vita. Il non facile compito dei genitori, da questo punto di vista, si inquadra nelle modalità con cui definire assieme ai figli gli spazi di autonomia nell'uso di smartphone, pc e altri dispositivi elettronici. Sono molti gli studi che hanno evidenziato la fallibilità di stili genitoriali eccessivamente permissivi o al contrario autoritari. Tali stili si riscontrano in sistemi familiari poco improntati al dialogo ed al rispetto della centralità del bisogno di emancipazione dei figli i quali perseguono nel periodo adolescenziale un percorso di definizione dell'autonomia e di ricerca di una propria individualità. L'uso dei dispositivi elettronici, visto all'interno di tali scenari relazionali deve quindi soddisfare nelle sue modalità necessità molteplici: da una parte il riconoscimento del bisogno da parte dei ragazzi di sentirsi competenti e autonomi nell'utilizzo dei nuovi strumenti digitali e dall'altra il garantire da parte di chi esercita la responsabilità genitoriale la sicurezza degli spazi sia reali sia virtuali in cui si muovono i figli.

Ciò detto, gli studi che si sono occupati dell'argomento hanno potuto evidenziare l'utilità di un approccio genitoriale di tipo autorevole, capace di mettere in pratica, insieme, alti livelli di sostegno e di controllo, naturalmente con la necessaria flessibilità relativa all'evoluzione dello sviluppo nelle sue tappe. Questa modalità, fondandosi su connessione emotiva, vicinanza e intimità come base del rapporto, determina uno spazio d'azione efficace nello stabilire condizioni che provengono da esigenze dell'adulto educatore con l'obiettivo che vengano interiorizzate dai figli. E' importante pertanto mantenere un dialogo aperto sulla complessità e sui rischi dell'uso della rete e definire in modo autorevole le regole che si intendono necessarie per prevenire l'insorgere di problematiche conseguenti al suo utilizzo. Soprattutto a partire da quando i figli cominciano ad utilizzare i dispositivi, un obiettivo della funzione genitoriale è quello di condividere con essi la necessità di conoscere applicazioni, strumenti di messaggistica ed altre risorse utilizzate e stabilire che tipo di utilizzo non viene consentito.



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